Pagani Huayra
La Pagani Huayra (progetto C9) è, dopo la famiglia della Pagani Zonda, il secondo modello della piccola casa automobilistica fondata da Horacio Pagani. Il nome deriva da Huayra-tata, dio del vento, che comanda le brezze, i venti e gli uragani che investono le montagne della cordigliera Andina
Contesto
Lo studio della Huayra è iniziato nel 2003, quando la concorrenza rischiava di far invecchiare precocemente la Zonda (il cui progetto risaliva ai primi anni novanta). L'obiettivo era quindi quello di realizzare una vettura completamente nuova, che rappresentasse la massima espressione tecnologica del mondo automobilistico. Gli otto anni necessari a completare la Huayra sono stati utilizzati per studiare e perfezionare le numerose soluzioni tecniche che nel frattempo erano state utilizzate sulle vetture della famiglia Zonda: una su tutte, il telaio al carbonio-titanio. Anche dal punto di vista estetico il percorso è stato estremamente lungo. Si è infatti partiti da un centinaio di bozzetti per arrivare, dopo numerose ricerche e soluzioni scartate, alla linea definitiva.
Design
La Huayra si ispira, nelle parole della Pagani, all'elemento dell'aria e ha richiesto ben 5 anni di lavoro, durante i quali il concetto stilistico di base è stato perfezionato fino a raggiungere le forme definitive. Rimane tuttavia un family feeling con la Zonda, grazie ai doppi fari allo xeno e ai quattro terminali di scarico disposti in quadrato.[1] Gli specchietti, inoltre, sono ispirati alla forma dell'occhio femminile. Le prese d'aria laterali superiori dietro le portiere, riprendono elementi dei caccia militari.
Presso il Salone dell'automobile di Ginevra del 2013, la Pagani ha annunciato una collaborazione con l'azienda Sonus Faber, specializzata in impianti audio. Essa, infatti, si è occupata di inserire un impianto stereo migliorato sulla vettura in quanto quello di serie viene disturbato dal rombo del motore. Questo nuovo impianto eroga 1200 watt. I coni degli altoparlanti sono stati realizzati in fibra di carbonio, per contenere i pesi.
Caratteristiche tecniche
Motore
La Huayra è spinta dal V12 M158 AMG, costruito su specifiche Pagani. Il propulsore, un biturbo da 5.980 cm³, eroga 700 CV nella versione standard e 730 in configurazione hi-power, oltre ad una coppia di 1.000 N·m (1.100 la hi-power), sufficiente a spingere la Huayra a 370 km/h, velocità massima dichiarata dalla Pagani.
I due radiatori posizionati ai lati della bocca anteriore garantiscono l'efficienza degli intercooler, posti sopra la testa dei cilindri. Questo circuito di raffreddamento a bassa temperatura è stato progettato per funzionare anche in luoghi nei quali la temperatura ambientale supera i 50 °C.[1]
La lubrificazione è a carter secco: questo ha consentito di eliminare la coppa dell'olio e collocare quindi il motore il più in basso possibile, avendo quindi il centro di gravità meno distante da terra. Al fine di limitare quanto più possibile il numero di tubi ed allacciamenti nel motore, e di conseguenza risparmiare peso, il serbatoio di espansione è montato direttamente sul motore. Sempre per lo stesso motivo, le paratie degli intercooler fungono da serbatoi del circuito refrigerante.[1]
Per ottimizzare i consumi, la richiesta di carburante è controllata da un microprocessore su ogni pompa, rilasciando quindi solo la quantità di cui ha veramente bisogno il motore. Questo riduce l'energia necessaria a far funzionare le pompe del carburante e riduce gli sprechi dovuti all'eccesso di carburante trasportato e riscaldato nei condotti. Gli scarichi sono in titanio e inconel, concepiti per essere il più leggeri possibile (l'impianto di scarico completo pesa meno di 10 kg) e, allo stesso tempo, garantire un flusso dei gas di scarico il più libero possibile.
Il cambio è un 7 marce sequenziale montato trasversalmente ed è fornito dall'azienda britannica Xtrac. L'adozione di un meccanismo a doppia frizione è stata scartata, perché avrebbe comportato un aumento del peso di circa 70 kg, a fronte di una velocità di cambiata di poco superiore. Inoltre la trasmissione Xtrac, a differenza dei sistemi Dual Clutch, è in grado di gestire l'enorme coppia (> 1000 N·m) proveniente dal propulsore AMG.
Telaio e sospensioni
Il telaio è una struttura monoscocca, realizzata in una speciale lega di carbonio-titanio, già vista sulla Zonda R, che a parità di peso è più resistente della fibra di carbonio semplice. Sempre per risparmiare peso, il telaio ingloba, in un tunnel che passa tra i sedili, i condotti dell'aria condizionata e del circuito di raffreddamento, per evitare di montare componenti aggiuntivi.
Per garantire la massima sicurezza, la cellula dell'abitacolo è stata rinforzata con kevlar balistico, carbonio e poliestere. Le parti anteriori e posteriori sono state rinforzate con delle paratie aggiuntive, per evitare l'intrusione di materiali in caso di urto longitudinale.
Le sospensioni sono collegate al telaio tramite quattro semi-telai in cromo-molibdeno, che garantiscono massima rigidità, peso minimo e aiutano a dissipare energia in caso di urto. La geometria delle sospensioni è stata concepita per mantenere il comportamento dinamico della Zonda anche sulla Huayra, che risulta leggermente più lunga. Come per il telaio, anche le sospensioni, realizzate in Avional, indipendenti e a doppio braccetto, sono state prima testate sulla Zonda R. Gli ammortizzatori regolabili sono forniti dalla Öhlins.
Aerodinamica
L'aerodinamica è uno degli aspetti più curati della Huayra. La vettura è stata concepita come un'ala, che varia il suo angolo di incidenza tramite flap a seconda delle esigenze. Sono stati infatti montati quattro profili alari mobili: due sul cofano anteriore, subito davanti alle prese d'aria, e due all'estremità del cofano posteriore. Una centralina regola l'incidenza di questi profili in funzione di parametri come velocità, accelerazione e angolo di sterzata. Il risultato è una vettura che muta in continuazione la propria sagoma, per garantire il minimo attrito con l'aria e la massima deportanza possibile. Inoltre lavora attraverso delle sospensioni attive che abbassano l'auto; così facendo, diminuisce il fattore aereodinamico da 0,37 Cx a 0,31 Cx, che equivale a ridurre le dimensioni della vettura di circa un sesto.
Anche i flussi sotto la vettura sono stati studiati con la massima cura. La stessa centralina che controlla l'incidenza dei flap mobili regola anche l'altezza dell'avantreno, per ottimizzare il flusso d'aria verso il diffusore posteriore.
Edizioni Speciali
Pagani ha prodotto alcune edizioni speciali della Huayra, con personalizzazioni particolari su misura del cliente.
La Monza Lisa
La prima edizione speciale in assoluto è quella posseduta da Kris Singh, e porta il nome di "La Monza Lisa". L'esterno è totalmente in carbonio a vista con finitura lucida, arricchito con delle strisce tricolore ispirate alla livrea della Zonda Revolucion. Gli interni sono di un colore rosso particolarmente acceso, simile a quello di una Zonda F Roadster. Un'altra caratteristica unica è la paratia tra vano motore ed abitacolo, alle spalle dei passeggeri: è infatti la prima Huayra ad avere questo elemento realizzato in fibra di carbonio, sia per gusto estetico sia per diminuire l'insonorizzazione dell'abitacolo e permettere un maggiore passaggio di vibrazioni dal motore, ovviamente su richiesta del cliente. Anche il motore ha delle particolarità, anche se rimane avvolto da un velo di mistero: infatti è stato dichiarato che il propulsore ha degli elementi meccanici modificati rispetto al motore standard, prodotto sempre dalla AMG, tuttavia non si hanno dati ufficiali che quantifichino l'incremento di potenza e coppia di questo esemplare. Durante il Vanishing Point del 2015, l'annuale raduno Pagani, La Monza Lisa, che è anche la prima Pagani non europea a parteciparvi, riceve alcuni upgrade in fabbrica, tra cui il nuovo sistema di scarico in titanio.
Huayra 730S
Alcuni mesi dopo viene consegnata la seconda edizione speciale di Huayra, la 730S ordinata dal collezionista Alejandro Salomon. Questo modello è caratterizzato da un esterno in carbonio a vista con finitura blu traslucida, e strisce tricolore. Insieme ai cerchioni oro, queste caratteristiche sono mutuate dalla Zonda Tricolore. Gli interni mischiano la classica abbondanza di carbonio delle Pagani alla pelle blu, a riprendere l'esterno dell'auto. Nel gennaio 2016 il produttore messicano ha messo in vendita la sua supercar in attesa della nuova sportiva Pagani.
The King
Sempre in America troviamo un'altra Huayra in edizione speciale. Esteriormente mostra un grande impiego di carbonio a vista, con diversi elementi verniciati in bianco. Sui flap posteriori è riportata una corona, e gli stessi sono firmati dalla famiglia Pagani. Curiosamente, la targhetta all'interno dell'auto non recita "One of One", bensì "One of One of One". Inoltre, questa è l'unica Huayra a possedere un portabicchiere, costruito direttamente da Pagani in fibra di carbonio ed autografato da Horacio.